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3 июня 2009 Года

RUMYANZEV O.G. IL DISCORSO COSTITUZIONALE DEL PRESIDENTE D.A. MEDVEDEV (5 NOVEMBRE 2008)

RUMYANZEV O.G.  IL DISCORSO COSTITUZIONALE DEL PRESIDENTE D.A. MEDVEDEV (5 NOVEMBRE 2008). Traduzione dal russo di Renato Panetta.


Non nascondo, il primo Messaggio del Presidente Medvedev all'Assemblea Federale non mi ha lasciato indifferente. E' stata una cosa buona che un simile discorso sia risuonato. Spero che aiuterà a ravvicinare una nuova tappa nella vita della nostra società e del nostro paese, il trapasso dall'idea alla pratica dello sviluppo dell'istituto costituzionale.


1. Il Presidente Medvedev ha principalmente sostenuto la propensione dei vertici del paese al costituzionalismo come, in effetti, complessa idea nazionale. Il movimento verso una istituzione costituzionale è un magistrale indirizzamento strategico dello sviluppo stabile nella espressa aspirazione, anche per <<utilizzare al massimo grado ancora il potenziale delle Leggi di Base>>. Ciò appare fondamentale, affinché il costituzionalismo da idea scientifica finalmente possa diventare una realtà materializzata della nostra vita quotidiana.


2. In effetti, si può dire, che il Presidente Medvedev abbia dedicato il suo primo messaggio al problema della realizzazione della nostra Costituzione.
Il messaggio contiene in sé una definita analisi dei fattori della realizzazione della costituzione, come esterni (la situazione geopolitica del paese, l'applicazione del diritto internazionale, la globalizzazione), e anche interni (il sistema politico e il regime politico, le tradizioni, la cultura politico-giuridica della società, il problema della negligenza verso il diritto, il ruolo della corruzione istituzionale, l'autogoverno etc.). Noi per la prima volta abbiamo a che fare con una proposizione di questa questione non in chiave scientifica, ma nella materialità delle realizzazioni di una pratica politica effettiva.
Un tale approccio non si può non salutare positivamente, sebbene sia sempre più fondamentale il problema del conflitto istituzionale tra le idee della, diciamo così, parte dottrinale della Costituzione e della pratica del suo utilizzo in qualità di mezzo di <<direzione manuale>>. Lo Spirito della Costituzione può essere significativamente indebolito, a mio vedere, dallo sbilancio dei meccanismi e delle prerogative del potere. Concorderò con il collega M. A. Krasnov, partecipante del consiglio sulla Costituzione, che <<La configurazione istituita in Russia degli istituti di potere pubblico non motiva per il potere unitario a sostenere quello spirito, dal quale sono irrorati i capitoli 1 e 2 della Costituzione della Fed. Russa>> (Sono, ricordo, le Basi del complesso costituzionale e i Diritti di libertà della persona e del cittadino).


3. Il messaggio costringe a osservare la corrispondenza della riforma costituzionale e della stabilità costituzionale.
Le condizioni di base devono per molti anni rimanere incrollabili... Si parla non di una riforma costituzionale, ma piuttosto di correttivi alla Costituzione... Il dentello riformatore in relazione alla Legge di Base è assolutamente senza successo.
L'ultima frase, in verità, appare nel testo del Messaggio in un altra forma, sebbene si opponga alle frasi pronunciate. Non penso che sia necessario allontanarsi dall'espressione <<riforma costituzionale>>. Il terremoto delle basi statali del 1990-1993 fu generato non da una riforma costituzionale, ma dal revoluzionarismo e dalla politica degli ultimatum, dalla pratica del diritto della forza e dello sconvolgimento delle norme della convivenza, dall'impreparazione al compromesso sociale.
Il potere attuale è il risultato delle riforme. Dal pericolo delle <<riforme>> non sorge quasi una istituzione che non ci debbano essere dibattiti sul tema della Costituzione. Io in ogni modo credo che i dibattiti in qualche modo debbano avere luogo.
Già oggi nessuno sottopone al dubbio  la attuale Costituzione come documento, creato per un lungo termine. Nel dicembre del 1993 sono sorte questioni anche sulle storture del modello del potere, e in che modo esso dovesse essere sostenuto. Ma la società si è stancata mortalmente della lotta e la Costituzione della Federazione Russa è stata assunta come base dell'ineludibile istituzione della stabilità e della modernizzazione. Persino l'opposizione ha ritenuto, che i difetti della Costituzione fossero il male minore, rispetto all'assenza della Legge di Base.
Oggi bisogna porre e esaminare i problemi dello sviluppo del corpus costituzionale. Ciò non significa proporre a un qualche nuovo potere costitutivo una nuova concezione della riforma costituzionale. No. Ciò significa capire come si possa togliere ostacoli e barriere nel percorso di realizzazione di quella Costituzione che è in atto.
La riforma costituzionale proposta dal Presidente Medvedev è indirizzata alla realizzazione del potenziale della Costituzione e deve diventare oggetto di analisi. Sarebbe un errore, prendendo in considerazione la crisi finanziaria, i richiami esterni, la necessità di modernizzazione, <<Il chiacchiericcio populistico>> distrarre il giudizio al quale la parte responsabile della società e pronta.


4. In relazione a questo si vuole prendere in analisi gli <<emendamenti precisativi>> proposti, che <<danno una risorsa aggiuntiva per il funzionamento stabile degli istituti del potere>>.
Nel messaggio noi abbiamo sentito della riabilitazione della idea chiave per la riforma costituzionale degli anni 1990-1993 del controllo parlamentare all'attività del governo.
L'attuale Costituzione non proibisce un tale mezzo di controllo come servizio del resoconto annuale del Governo. Per questo soltanto vale quasi la pena di toccare il capitolo 5. Differente affare se ciò implicherà gli altri meccanismi dell'effettivo controllo parlamentare, che sono ben noti.
Ad esempio, l'accordo per la designazione non solo del Premier, ma anche dei membri del <<piccolo gabinetto>> come risulta oggi il Presidente del Governo e anche la posizione della questione delle sue dimissioni). O dunque il rafforzamento delle norme costituzionali che toccano il controllo parlamentare delle spese dei mezzi dell'erario statale. Nell'epoca della crisi finanziaria noi vediamo esattamente il contrario, la delegazione da parte della Gosduma al Governo del suo unico serio potere costituzionale, il controllo delle spese del budget e la direzione del processo budgettario (sia, come assicurano, come misura di carattere temporaneo).
Ma quello, che si attribuisce al Governo di render conto secondo le questioni poste dal parlamento, è un piccolo passo, ma è un passo avanti nello sviluppo della costituente forma di governo.


5. Adesso, il principale degli emendamenti: l'idea di innalzare i termini dei poteri del Presidente e della Gosudarstvennaya Duma a 6 e 5 anni rispettivamente.
Mi permetto di definire questa questione problematica per le seguenti ragioni.
La pratica di 15 anni di realizzazione della Costituzione nella Federazione Russa, e anche nella maggioranza delle ex repubbliche confederate, ora stati sovrani, ha mostrato, che non si limita ad un termine l'espletamento di una persona eletta delle funzioni di Presidente. La sorte di J. Carter e J. Ford non minaccia i nostri governanti, questo non è nella nostra tradizione. Ci sono come minimo due mandati successivi. E se non successivi, anche di più. E' un tratto sufficiente di tempo storico, un termine per la responsabile realizzazione dei piani di sviluppo a media e a lunga scadenza.
Perciò ineludibilmente sorge il problema della responsabilità costituzionale che è una questione non decisa della nostra attualità.
I meccanismi della responsabilità politica e costituzionale sono stati allora posti in azione. E' noto come tutto ciò è finito: la decisione della Seduta e della Corte Costituzionale furono valutati non basati sul diritto, con ricadute sulla corrispondenza tra diritto e costituzione e così via. Nella pratica il principio della responsabilità è stato congelato. Ricordo le parole del Presidente della Corte Costituzionale della Fed. Russa sul fatto che così si è creato <<un precedente che libera anche tutti gli altri soggetti della vita politica dal seguire i dettami della Costituzione il che comporterà il totale calpestio della legalità>>. Come risultato il meccanismo della destituzione dalla carica risultò nella Costituzione praticamente irrealizzabile.
Resta un normale meccanismo, le elezioni; quest'ultimo deve essere regolare come un orologio che scatta una volta ogni 4 anni. Aumentando il termine di una volta e mezzo, noi riduciamo la precisione di regolazione di questo meccanismo e del corrispondente esercizio della responsabilità civile del popolo di una volta e mezzo. Questo è molto per uno stato di diritto democratico.
Si possono ancora nominare alcune ragioni, ma non lo farò considerando che ci sia almeno un'analisi della menzionata proposta. Sì, di esempi ce ne sono tanti. Mitterand è stato Presidente due volte per 7 anni; in Messico si può essere Presidente per 6 anni (in verità una volta sola); e così via. Ma si parla della nuova Russia dove 8 anni sono un'epoca storica (ricordiamo l'anno 2000), mentre 12 e in tutto 16 sono un intero periodo geologico.
Pertanto il popolo adesso non è affatto politicizzato di già. L'utilizzo massivo delle risorse amministrative in qualsiasi elezioni viene consacrato dai vertici come una normale parte della costruzione del sistema politico. Non ci sono reali elezioni, e ciò significa che per 8-12-16 anni qualcuno avrà l'incarico di Presidente, ciò non ha significato per la maggioranza. Noi, con questo, conserviamo l'apatia della società e, temo, non raggiungiamo l'obbiettivo espresso dal Presidente Medvedev di libero sviluppo della gente. E questo non può non influire sulla cultura giuridica della nostra società.
Le elezioni del Presidente e dell'Assemblea Federale, forse, devono aver luogo in uno stesso giorno, fatto che darà enorme economia di mezzi, monocromaticità politica dei rami elettivi del potere, il che impedirà la situazione ripetuta ucraina o la passata russa.


6. Il Presidente Medvedev ha ricordato lo stato sociale. Ai vertici dei ministeri, degli enti, dei soggetti della Federazione, degli organi di autogoverno locale viene indicato che <<la limitazione delle libertà civili e delle azioni, che peggiorano la condizione materiale della gente sono non solo immorali, sono anche illegali>>.
I valori e i meccanismi del costituzionalismo russo contemporaneo degli ultimi 15 anni si costituiscono nel dominio di un definito strato sociale. E questo non è affatto la classe media, sostegno della società civile, come si sognava all'inizio delle riforme. Il ruolo maggiore nello strato governativo lo gioca l'apparato statale. E' un dato. Ecco perché non devono restare pallidi desideri d'azione, indirizzati al rinforzo dell'autogoverno, la lotta contro la corruzione, la formazione di un sentimento di solidarietà della nazione, la formazione di una nuova generazione di quadri e l'attrazione degli uomini più talentuosi, pensanti creativamente e professionali, le regolazioni dell'emigrazione esterna.
Si può appena dare il benvenuto alle ormai quasi dimenticate parole sulla necessità di affidare <<sempre maggiore numero di funzioni sociali e politiche senza mediazioni ai cittadini, alle loro organizzazioni e all'autogoverno>>. E dalle parole passare all'azione.



7. Per la prima volta dopo 15 anni di esistenza della nuova Costituzione i vertici del potere hanno ringraziato i collaboratori a questo importantissimo documento, i partecipanti del processo costituzionale secondo la loro preparazione e accordo.
Finora questo non era stato fatto. Ma ecco di <<spinte e pugni in bocca>> ce n'era più che a sufficienza. E questo non solo negli anni 1993-1994. Poco tempo fa la direzione della Gosudarstvennaya Duma ha rigettato la proposta di onorare quest'anno la memoria di tutte le vittime senza esagerazione dei tragici fatti del 3-4 ottobre del 1993. Per questo era necessario non una decisione superiore, ma solo il sentimento civile, per porre l'inizio di una nuova tappa dello sviluppo solidale della società e del paese...
All'approvazione della Costituzione, come noi ricordiamo, precedettero 3 anni e mezzo di riforme costituzionali in grande stile. Per lungo tempo l'iniziativa costituzionale fu nelle mani della Commissione costituzionale, capitanata dal Presidente della Federazione e dal Presidente del Consiglio Superiore. Dopo il referendum di aprile (a. 93) comparve il progetto presidenziale della Costituzione. Nel giugno-luglio con gli sforzi dell'assemblea costituzionale con l'utilizzo dei brogliacci di entrambi i progetti venne preparato un testo più consolidato. Nell'ottobre-inizio di novembre quest'ultimo fu significativamente modificato nell'aspetto e votato il 12 dicembre dell'anno 1993.
Questo è stata la fonte del più difficile periodo nella vita del paese, che ha dato prospettiva di uscita dalla profondissima crisi politica e dal collasso del potere statale.


__________________________
L'Autore è il presidente del Comitato Popolare della Società  <<Fondo delle riforme costituzionali>>. Negli anni 1990-1993 è stato segretario responsabile della Commissione costituzionale dell'assemblea dei deputati statali della Fed. Russa. K. YU. N.


 
 

 

Представительная власть - XXI век: законодательство,
комментарии, проблемы. E-mail: pvlast@pvlast.ru

ISSN: 2073-9532

Создание сайта: П.М. Ермолович

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